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Dopo il successo della prima edizione, Blow Up Percussion continua il progetto di “Cerimoniali Ritmici”. In collaborazione con l’Accademia Filarmonica Romana la seconda edizione della rassegna presenta tre concerti in cui il suono delle percussioni è protagonista attraverso le opere dei più interessanti, innovativi e spesso giovani compositori della scena contemporanea internazionale, gettando uno sguardo approfondito sulle diverse estetiche musicali del nostro tempo.

Cerimoniali Ritmici - Primo Concerto

Leah Reid (1985)
Leanna Ciciriello (1987)
Luca Guidarini (1995)
Christopher Cerrone (1984)
Suzanne Farrin (1976)
Jakub Polaczyk (1983)

* prima esecuzione assoluta

** prima esecuzione italiana

Crumbs *
Contesto *
Riflessi. Pistoletto *
A Natural History of Vacant Lost **
This Mind Made War **
Union Square at Dusk *

BLOW UP PERCUSSION

Flavio Tanzi, Pietro Pompei,
Aurelio Scudetti, Luca Giacobbe percussioni
Luca Nostro chitarra elettrica
Edoardo Bellucci regia del suono
Ivan Liuzzo disegno luci 
Avidi Lumi (Marco De Martino, Elena D’Alò) live electronics 

Cerimoniali Ritmici I -2021

Il primo concerto è dedicato ai pezzi vincitori della Call for Scores che Blow Up ha organizzato come parte integrante della rassegna. I brani sono di Leanna Ciciriello e Luca Guidarini, la statunitense Leah Reid e il polacco, ma residente negli USA, Jakub Polaczyk. Inoltre verranno eseguite le prime italiane di due pezzi di Christopher Cerrone e Suzanne Farrin, entrambi “Rome Prize” all’American Academy in Rome

Crumbs per percussioni amplificate ed elettronica di Leah Reid, èuna composizione aforistica che esplora suoni e trame delicate, ed è progettato per essere portatile. Gli strumenti e gli oggetti utilizzati nella parte delle percussioni dal vivo possono infatti essere facilmente inseriti in una piccola scatola. Il brano è stato composto utilizzando un modello timbrico multidimensionale sviluppato da Reid durante la Stanford University.

Contesto di Leanna Ciciriello nasce durante il lockdown, influenzata dalla lettura di Countryside di Rem Koolhaas. È un lavoro sui luoghi a lei cari, vicini o lontani, le cui coordinate sul software di Google Earth diventano il mezzo per gestire i materiali e le tecniche utilizzate.

Riflessi. Pistoletto di Luca Guidarini per due sospensioni autoamplificate, sistema di feedback su piastre metalliche e live electronics, si ispira a tre scritti teorici di Michelangelo Pistoletto. Il primo movimento, “Divisione e Moltiplicazione dello Specchio”, esplora i gesti performativi sulle sospensioni; il secondo si ispira alle famose immagini speculari di Pistoletto; il terzo all’installazione di Pistoletto “Struttura per chiacchierare in piedi”, in cui è stilizzato un tavolo da bar.

A Natural History of Vacant Lots di Christopher Cerrone prende il titolo da un libro di M. Vessel e H. Wong sulla flora e la fauna secondarie.
Sottotitolato “musica ambient per quartetto di percussioni ed elettronica”, inizia in un insolito modo duro: singole note suonate su due vibrafoni (uno con motore, uno senza) contro una colonna sonora elettronica della stessa altezza. Da questa nota iniziale nasce gran parte del brano, che si trasforma poi in fitte figurazioni.

The Mind Made War di Suzanne Farrin è scritto per due vibrafoni suonati in maniera molto particolare, in modo da generare suoni altri ed evocare atmosfere rarefatte e intime. Il brano prende spunto dall’omonima poesia di E. E. Cummings.

Union Square at Dusk di Jakub Polaczyk è ispirato alla scacchiera di Union Square a New York. Il brano è derivato da numeri di quadrati magici ed è diviso in 4 sezioni: l’inizio è il suono della città industriale di fischietti e piatti, il secondo esplora diversi ritmi e articolazioni di kalimbas, Il terzo il suono degli shaker e l’ultimo è libero e riassume il brano aggiungendo l’elemento ritmico delle lampade on-off.

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