Dopo il successo della prima edizione, Blow Up Percussion continua il progetto “Cerimoniali Ritmici”. In collaborazione con l’Accademia Filarmonica Romana la seconda edizione della rassegna presenta tre concerti in cui il suono delle percussioni è protagonista attraverso le opere dei più interessanti, innovativi e spesso giovani compositori della scena contemporanea internazionale, gettando uno sguardo approfondito sulle diverse estetiche musicali del nostro tempo.
Cerimoniali Ritmici - Terzo Concerto
John Luther Adams
(1953)
Christopher Cerrone
(1984)
Vittorio Montalti
(1984)
Giorgio Battistelli
(1953)
* prima esecuzione italiana
… And Bells Remembered… (2005) *
Double Happiness (2012) *
Mr Maybe (2019) *
Ostinato (1986)
BLOW UP PERCUSSION
Flavio Tanzi, Pietro Pompei,
Aurelio Scudetti, Luca Giacobbe percussioni
Luca Nostro chitarra elettrica
Avidi Lumi regia del suono
… And Bells Remembered…
In questa composizione, John Luther Adams tenta di creare un corri-spettivo musicale della geografia, dell’ecologia e della cultura dell’A-laska. Per conseguire tale fine, non si limita a dare alle sue composi-zioni titoli evocativi, ma tenta letteralmente di ancorare il suo lavoro ai panorami che l’hanno ispirato. “La mia musica si sta spostando inesorabilmente dall’essere su un luogo, all’essere un luogo”.
Double Happiness
Composto a New York, il pezzo si ispira a un’estate trascorsa in Italia mentre ero borsista al castello della Fondazione Civitella Ranieri in Umbria. Ho raccolto registrazioni sul campo: campane di chiesa, sta-zioni ferroviarie, temporali… Tutti questi suoni hanno trovato la loro strada in Double Happiness. Si tratta di tre movimenti e due intermez-zi. Il primo movimento, Self Portrait, Part I, esplora la ripetizione di quattro semplici note; sono abbinati a rumori ambientali e a una sem-plice elettronica di sostegno che mantengono l’atmosfera. L’atmosfera si interrompe rapidamente. L’estate in Umbria è calda e secca e finisce quasi sempre con un temporale. Ho usato il suono del temporale per creare lo stesso effetto nei due interludi. Se il primo “Autoritratto” esplora la malinconia, il terzo movimento, Autoritratto, parte II è uno studio sulla gioia: la sensazione può essere incontrollabile quasi quan-to la malinconia. Il movimento presenta una registrazione di una cam-pana di una stazione ferroviaria. Questo suono è accoppiato con il per-cussionista che suona una melodia semplice e ritmica, aumentata con un’elettronica risonante e microtonale.
Il secondo interludio è più au-stero del primo, con la trascrizione di una campana di chiesa che ri-suona sulle corde della chitarra. Il movimento finale New Year’s Song (for Sarah) cerca un punto di riposo tra i due estremi. (C. Cerrone)
Mr Maybe
Lavoro in 10 movimenti scritto per Flavio Tanzi e Luca Nostro, Mr May-be è composto da una serie di aforismi per chitarra elettrica, percussio-ni ed elettronica che attinge a diverse tipologie di suoni: dal trattamen-to di suoni concreti a timbri di sintetizzatori e drum machine.
Ostinato
Scardinare le barriere linguistiche della musica colta, scavalcando gli steccati posti dai generi musicali. Con questo obiettivo nacque Ostina-to. Ritmi intrecciati in un costante crescendo per una scommessa con la magia: emozionare con sonorità inconsuete l’ascoltatore aggredito dalla banalità della musica di consumo e scrollare l’habitué della musi-ca contemporanea dal torpore di un mondo elitario, perché possa mi-surarsi con un ascolto semplice e istintivo. Scritto durante un soggior-no a Berlino, Ostinato è nato di getto, in pochi giorni, frutto delle sug-gestioni raccolte dall’impatto con le diverse culture presenti in città. La dedica ai punk berlinesi è un omaggio alla vita notturna. A quell’ostina-zione sognatrice di chi crede in un’esistenza in bianco e nero. (G. Bat-tistelli)